Enrique Grau Araújo – pittore, scultore, scenografo, incisore, regista e docente – è esponente di spicco del Modernismo colombiano. Hombre Dormido (1945) ritrae la monumentale figura di un uomo raggomitolato e addormentato su una coperta bianca. L’opera rivela un legame con l’estetica del Muralismo messicano e l’interesse dell’artista a rappresentare la popolazione indigena e afrocolombiana all’interno di un programma di riappropriazione culturale. Nei decenni successivi Grau Araújo esplora l’astrazione e il Surrealismo. Co-dirige, con Gabriel García Márquez e Álvaro Cepeda Samudio, il pionieristico cortometraggio surrealista latinoamericano La langosta azul (1954). Nel 1955, dopo aver visitato il Messico per studiare di persona il Muralismo, si reca a Firenze, dove rimane influenzato dall’uso della geometria sul corpo umano di Piero della Francesca. L’opera degli anni Settanta evolve verso la pittura figurativa, di cui rivisita le figure umane espressioniste, creando scene teatrali simboliche che includono elementi di umorismo e fantasia.
—Laura Hakel