Juana Marta Rodas – nata in un villaggio contadino – è stata iniziata all’arte della ceramica dalla nonna Maria Balbina Cuevas, seguendo una tradizione popolare paraguaiana di trasmissione di saperi tra madri e figlie. La ceramica, una delle più significative manifestazioni dell’arte popolare in Paraguay, prosegue una tradizione millenaria che resiste alle continue sfide poste – o imposte – da colonizzazione, modernità e globalizzazione. A questa tradizione Juana Marta Rodas imprime audacemente una brusca svolta, sovvertendone le forme e i temi e sviluppando uno stile singolare, che si rifà alle sue origini guaraní ed esprime una sensibilità unica influenzata dall’arte contemporanea. Le antiche brocche, i vasi e le fontane di origine mestizo-indigena si trasformano, incorporano forme zoomorfe e antropomorfe e assumono fantasiose protuberanze e concavità. Le figure di Rodas qui presentate rifiutano le grandi dimensioni dei vasi convenzionali; l’artista crea invece un bestiario di animali immaginari ed esseri ibridi, guidata da un’immaginazione libera da qualsiasi dipendenza dalla rappresentazione naturalistica.
L’opera di Juana Marta Rodas è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Ticio Escobar