Anno/Durata: | 2024, 35’ |
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Testo: | Eliana Rotella, vincitrice Biennale College Teatro – Drammaturgia Under 40 (2023-2024) |
Regia: | Fabio Condemi |
Con: | Marco Cavalcoli, Bianca Cavallotti, Eliana Rotella |
Disegno sonoro: | Andrea Gianessi |
Produzione: | La Biennale di Venezia |
Biennale College Teatro / Eliana Rotella - Livido
Descrizione
Avete presente quando vi trovate addosso un livido e non vi ricordate come ve lo siete fatto? Questa è una storia di cui non si riesce a ricostruire l’inizio, di cui è rimasto solo un segno. Momentaneo. Una storia che ha al centro un vuoto di memoria. Come si fa a raccontare un trauma di cui non si ha ricordo?
Sul palco, le ombre nere di un incendio. È un lascito, un’eredità anonima. Sembra non si entri lì dentro da molto tempo. Il fuoco ha risparmiato i contorni squadrati di una finestra, sullo sfondo. Le imposte sono chiuse. C’è una lingua di edera che entra tra le fessure delle persiane. In scena Eco, Narciso e, tra loro, Ovidio. Ovidio è il nome dato a chi racconta la storia, una storia che ha vissuto davvero. Nel momento in cui parla, Ovidio crea la realtà scenica enunciandola, modificandola, riscrivendola. Gli accadimenti vengono incarnati, agiti, da Eco e Narciso. Eco nella piega del gomito, nel cavo cubitale, tra le vene, all’altezza dei prelievi, ha una macchia verde. Un livido enorme, accecante. Una gemma durissima incastonata nell’epidermide. Quando un livido è verde sono passati circa sei giorni dalla contusione. È il segnale dell’inizio del processo di guarigione. È del dopo che Ovidio vuole parlare. Della sopravvivenza, della ricostruzione. Degli infiniti modi che ci immaginiamo per rimanere in vita.