Pioniere, avventurose, radicali, iconoclaste, professioniste determinate, le donne artiste conquistano e illustrano Venezia. Le coreografe e le danzatrici-autrici dai primi del Novecento, misurandosi costantemente alla pari con gli uomini, colleghi, amici e rivali, si gettano nella mischia dell’arte del corpo, sfidando la tradizione e le convenzioni. Creare è una priorità irrinunciabile, senza temere la sfida del giudizio di pubblico e critica, maschile e femminile. Danza classica e moderna europea sono presenti in Laguna e alla Biennale anzitutto nei programmi del Festival Internazionale di Musica Contemporanea con nomi di primo piano; dal Secondo dopoguerra sarà poi dagli Usa e dal mondo intero che giungeranno a Venezia i lavori di coreografe epocali. La nuova Germania si presenta con un portfolio di Stücke di Pina Bausch e del suo Wuppertal Tanztheater nel 1985 al Festival Internazionale del Teatro. Dalla nascita, nel 1999, del Settore Danza con Carolyn Carlson si svilupperà un incisivo filone di calendari punteggiati di lavori firmati da donne, con due coreografe dal Nuovo Mondo, Karole Armitage e Marie Chouinard, a dirigere Festival internazionali innovativi e con una ormai lunga serie di Leoni d’Oro e d’Argento assegnati ad artiste di conclamato valore in una caleidoscopica varietà di stili e poetiche.