Commissario: José Luis Chea Urruela
Curatore: Stefania Pieralice e Daniele Radini Tedeschi
Espositori: Regina Dávila, Marco Manzo, Adriana Padilla Meyer, Studio Domus, UR Project, Elsie Wunderlich
Sede: Palazzo Albrizzi-Capello, Cannaregio 4118
Stigma
Commissario: José Luis Chea Urruela
Curatore: Stefania Pieralice e Daniele Radini Tedeschi
Espositori: Regina Dávila, Marco Manzo, Adriana Padilla Meyer, Studio Domus, UR Project, Elsie Wunderlich
Sede: Palazzo Albrizzi-Capello, Cannaregio 4118
Se il tema generale FREESPACE è “spazio di opportunità, uno spazio democratico, non programmato e libero per utilizzi non ancora definiti” capace di legare “l’arcaico e il contemporaneo”, il padiglione del Guatemala indaga questo spazio con modelli e plastici evocanti quel simbolo di utopia e incompiutezza lessicale. Centrale nel percorso espositivo diviene l’esatta riproduzione fotografica del Tempio delle Maschere a Tikal, in Guatemala. I progetti in mostra, attraverso strutture connotate da un movimento concentrico tendente verso l’alto in un alternarsi di aree vuote e piene, anticipano sulla terra quei segni-simboli di trascendenza ed elevazione spirituale. Dalla cosmogonia di planisferi, delimitati da fasci di circuiti luminosi capaci di collegare tutto lo spazio pensabile si giunge a strutture spiraliformi, decorate con motivi arcaici, ma vengono elaborati anche curiosi monumenti, simili a Spomenik senza tempo e senza anagrafe, feticci futuristici, muti testimoni indecifrabili della Storia.