Marion Weiss; Michael Manfredi
Lo studio Weiss/Manfredi presenta esempi di quelli che definisce “ibridi che coniugano diverse discipline” in opposizione a “infrastrutture monouso e monolitiche”. L’ibrido in architettura è affascinante, perché suggerisce un tipo di organismo capace di adattarsi e cambiare senza perdere la propria forma o funzione. Creare un approccio indefinito all’opera costituisce una sfida e un impegno per gli architetti, ma gli esempi che ispirano Weiss/Manfredi ne rivelano il pensiero: la scalinata di Trinità dei Monti di Alessandro Specchi a Roma, il lungofiume di Plečnik a Lubiana, la Promenade del ponte di Brooklyn e il ponte di Galata a Istanbul. Queste meravigliose strutture sono riferimenti importanti per i visitatori della mostra: sono tutti dei vibranti connettori sociali, si tratti di scalinate, ponti o vie pedonali coperte.
L’installazione disegna uno spazio “fluido” dove, accanto ad alcuni dei lavori precedenti, vengono presentati tre progetti ibridi. Il tutto conferma la filosofia di Weiss/Manfredi, che considerano i confini “tra città e giardino, arte ed ecologia, infrastruttura e intimità, [come] altrettante opportunità abitabili per creare soluzioni durature di spazio pubblico.”
C’è un’atmosfera di calma autorevolezza sia nei lavori presentati sia nella creazione stessa dell’allestimento. Tutti i progetti esposti comunicano un meraviglioso senso di convivialità, gioia e piacevolezza.
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