La pratica di Tarek Atoui, che unisce musica e arte contemporanea, amplia il concetto dell’ascolto attraverso performance sonore partecipative e collaborative. Influenzato dal lascito degli open form ideati dagli artisti degli anni Sessanta del secolo scorso, che estesero la comprensione della musica avvicinandola all’ambito dell’arte visiva, Atoui concepisce e allestisce ambienti complessi in cui coltivare il suono. Attraverso installazioni, performance e collaborazioni, scompone le aspettative legate alla performance – dal punto di vista sia del performer sia del pubblico –, proponendo modalità molteplici (visiva, uditiva e corporea) con cui fruire dell’esperienza.