Negli ultimi quarant’anni, George Condo ha dato vita a stuoli di personaggi bizzarri che spaziano dal moderatamente psicotico al pericolosamente folle. Nei primi anni Ottanta del secolo scorso cominciò a dipingere ‘finti antichi maestri’, ottenendo immagini storiche falsificate, in apparenza autentiche ma con una ‘vena moderna’. Nel decennio che trascorse a Parigi dalla metà degli anni Ottanta inventò il ‘realismo artificiale’, che prevedeva di “smantellare una realtà e costruirne un’altra con le stesse parti”. Rientrato a New York nel 1995, reagì agli anni di instabilità economica del paese con dipinti che riflettevano una società maniacale tra ambizioni, isteria, paranoia e disperazione.