Haris Epaminonda lavora con materiali di recupero come sculture, ceramiche, libri o fotografie, che spesso abbina per costruire con grande cura le sue caratteristiche installazioni. Tali oggetti sono impigliati in una rete di significati storici e personali sconosciuti al pubblico e, probabilmente, anche all’artista. Non è che ignora in senso stretto tali storie, che sono implicite ed esercitano il loro potere a un livello intrinseco, trasformandosi delicatamente in qualcosa di diverso man mano che diventano parte delle installazioni dell’artista: Epaminonda le sceglie per le loro qualia, le caratteristiche empiriche irriducibili che le fanno brillare e le rendono perciò visibili.