Teatro di musica da: | Antonin Artaud |
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Musica e libretto: | Giorgio Battistelli |
Editore: | Casa Ricordi, Milano |
Direttore: | Marco Angius |
Regia: | Carmelo Rifici |
Regia del suono: | Fabrizio Rosso |
Live electronics e diffusione: | Alberto Barberis, Nadir Vassena |
Con: | Roberto Latini, Anahì Traversi, Elena Rivoltini, Michele Rezzonico |
Con la performer: | Marta Ciappina |
Con la partecipazione in video di: | Fabrizio Rocchi |
Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera Italiana : | flauto Eva Martínez Saavedra; clarinetto Roberto Serra Santos, Marta Sánchez González; clarinetto basso Jonas Morkunas; tromba Matteo Villa; trombone Francesco Parini; tuba Federico Moscarola; percussioni Paolo Fratello, Tommaso Tola; sintetizzatore Federico Melis; viola Lisa Bulfon, Chiara Ludovisi; violoncello Giacomo Cardelli, Ulisse Roccasalva; contrabbasso Klaudia Baca, Michele Santi; pianista accompagnatore Lorenzo Grossi |
Costumi: | Vogue Lugano |
Luci: | Pierfranco Sofia |
Regia video: | Francesco Puppini |
Fotografia video: | Valentina Provini |
Assistente video: | Radiana Basso |
Visual effects: | Emiliano Neroni |
Coproduzione: | LAC Lugano Arte e Cultura, Stagione 900presente del Conservatorio della Svizzera italiana, RSI Rete Due, Festival Aperto / Fondazione I Teatri di Reggio Emilia |
Collaborazione produttiva: | La Biennale di Venezia |
Ensemble900
Descrizione
Rappresentata in inglese nel 1997 all’Almeida Theatre di Londra e successivamente in francese e in tedesco, l’opera I Cenci di Giorgio Battistelli trova la sua prima versione in italiano a LuganoInscena, che lo scorso autunno l’ha riallestita a oltre 20 anni dal suo debutto, avvalendosi della regia di Carmelo Rifici, della direzione musicale di Francesco Bossaglia e dell’esecuzione dell’Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera Italiana.
La fosca vicenda dei Cenci, che non ha cessato di sollecitare scrittori e artisti, viene riproposta da Battistelli - autore di musica e libretto - nella versione prosciugata ma sostanzialmente fedele alla tragedia scritta da Artaud nel 1935. Il risultato è un grande racconto in bilico tra il melologo e l’opera, un teatro di musica in cui lo spettatore è immerso, perché in scena tutto è suono, tutto avviene dentro la musica: i rumori, le voci degli attori, l’elettronica, i video. È la musica a creare il dramma, come annota Battistelli: “I suoni sono come personaggi che si muovono accanto ai corpi degli attori”.
Ovvero: Roberto Latini, fra i più premiati attori-registi del nostro teatro che ha fatto della vocalità lo strumento principale della sua ricerca, Anahi Traversi, scelta da Muti per Sancta Susanna di Paul Hindemith, Elena Rivoltini, attrice con Bob Wilson in Odyssey oltre che cantante lirica e compositrice, Michele Rezzonico, clown, mimo e attore.