fbpx Biennale Musica 2020 | Ensemble900
La Biennale di Venezia

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Musica

Ensemble900

Teatro di musica da:Antonin Artaud
Musica e libretto:Giorgio Battistelli
Editore:Casa Ricordi, Milano
Direttore:Marco Angius
Regia: Carmelo Rifici
Regia del suono:Fabrizio Rosso
Live electronics e diffusione: Alberto Barberis, Nadir Vassena
Con:Roberto Latini, Anahì Traversi, Elena Rivoltini, Michele Rezzonico
Con la performer:Marta Ciappina
Con la partecipazione in video di: Fabrizio Rocchi
Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera Italiana :flauto Eva Martínez Saavedra; clarinetto Roberto Serra Santos, Marta Sánchez González; clarinetto basso Jonas Morkunas; tromba Matteo Villa; trombone Francesco Parini; tuba Federico Moscarola; percussioni Paolo Fratello, Tommaso Tola; sintetizzatore Federico Melis; viola Lisa Bulfon, Chiara Ludovisi; violoncello Giacomo Cardelli, Ulisse Roccasalva; contrabbasso Klaudia Baca, Michele Santi; pianista accompagnatore Lorenzo Grossi
Costumi: Vogue Lugano
Luci:Pierfranco Sofia
Regia video:Francesco Puppini
Fotografia video:Valentina Provini
Assistente video:Radiana Basso
Visual effects:Emiliano Neroni
Coproduzione:LAC Lugano Arte e Cultura, Stagione 900presente del Conservatorio della Svizzera italiana, RSI Rete Due, Festival Aperto / Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Collaborazione produttiva:La Biennale di Venezia

Descrizione

Rappresentata in inglese nel 1997 all’Almeida Theatre di Londra e successivamente in francese e in tedesco, l’opera I Cenci di Giorgio Battistelli trova la sua prima versione in italiano a LuganoInscena, che lo scorso autunno l’ha riallestita a oltre 20 anni dal suo debutto, avvalendosi della regia di Carmelo Rifici, della direzione musicale di Francesco Bossaglia e dell’esecuzione dell’Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera Italiana.
La fosca vicenda dei Cenci, che non ha cessato di sollecitare scrittori e artisti, viene riproposta da Battistelli - autore di musica e libretto - nella versione prosciugata ma sostanzialmente fedele alla tragedia scritta da Artaud nel 1935. Il risultato è un grande racconto in bilico tra il melologo e l’opera, un teatro di musica in cui lo spettatore è immerso, perché in scena tutto è suono, tutto avviene dentro la musica: i rumori, le voci degli attori, l’elettronica, i video. È la musica a creare il dramma, come annota Battistelli: “I suoni sono come personaggi che si muovono accanto ai corpi degli attori”.
Ovvero: Roberto Latini, fra i più premiati attori-registi del nostro teatro che ha fatto della vocalità lo strumento principale della sua ricerca, Anahi Traversi, scelta da Muti per Sancta Susanna di Paul Hindemith, Elena Rivoltini, attrice con Bob Wilson in Odyssey oltre che cantante lirica e compositrice, Michele Rezzonico, clown, mimo e attore.


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