LA CERIMONIA DI CONSEGNA
Martedì 25 luglio
Sala delle Colonne (Ca' Giustinian)
ore 15.00
Martedì 25 luglio
Sala delle Colonne (Ca' Giustinian)
ore 15.00
Il Leone d’argento per l’innovazione teatrale è stato attribuito alla regista polacca Maja Kleczewska.
Poco più che quarantenne, Maja Kleczewska è con ogni probabilità la regista di punta del teatro polacco, affiancando così artisti quali Krzysztof Warlikowski, di cui è stata assistente, e Krystian Lupa, a loro volta depositari di una grande tradizione che annovera Kantor e Grotowski come più celebri esponenti. Già prodotta da importanti istituzioni oltre confine quali il Deutsches Schauspielhaus di Amburgo, il lavoro della Kleczewska è caratterizzato dalla convergenza tra la trattazione di brucianti tematiche d’attualità e il brillante lavoro sull’attore, al quale richiede un’alta adesione emotiva. Una ricerca che trova sponda nella scelta di autrici quali il premio Nobel Elfriede Jelinek e Sarah Kane e che pone in luce con particolare forza la questione della donna, in un contesto dove il declino del capitalismo, con le sue derive religiose e nazionaliste, promettendo nuove libertà rischia invece di ridurre il femminile ad antiche impotenze. Le sue regie più recenti si inseriscono in quest’ambito, suscitando clamore e reazioni contrastanti e risultando coraggiose e controverse, e quindi, forse anche per questo, urgenti e necessarie.
Maja Kleczewska (Varsavia, 1973) - Ha studiato psicologia all’Università di Varsavia e all’Accademia teatrale, laureandosi in regia alla scuola del Teatro Nazionale di Cracovia. Ha lavorato in molti teatri, come il Teatro Nazionale di Varsavia (Fedra di Euripide, Marat/Sade di Peter Weiss, Orestea di Eschilo), il Teatro Polacco di Bydgoszcz (Platonov di Cechov, Babel, Winter Journey e Shadows (Eurydice speaks) di Elfriede Jelinek, La tempesta di Shakespeare), il DeutschesSchauSpielHaus di Amburgo (La tempesta, Waiting for the Barbarians di J.M. Coetzee). Fra i suoi ultimi lavori: Rats, dal testo di Gerhart Hauptmann, Painted Bird, dal racconto di Jerzy Kosinski, Dybuk di Anski e The Rage di Elfriede Jelinek.
Fra i premi ricevuti, si ricordano: Konrad’s Laurel di Katowice, 2006 Passport del settimanale “Polityka” per “l’intransigente, ma saggio rinnovamente dei classici attraverso la rappresentazione della distruzione dell’uomo contemporaneo e per la ricca/fantasiosa immaginazione che le permette di ricreare mondi affascinanti sulla scena”. Oltre ad aver ricevuto numerosi riconoscimenti, i suoi spettacoli sono stati rappresentati in molti festival in Polonia e all’estero