Francisco Aires Mateus, Manuel Aires Mateus
L’immagine del “tappeto magico” e i primi schizzi ricevuti per questa proposta di FREESPACE erano belli e giocosi come un libro di storie per bambini che accende l’immaginazione. Ci è venuta in mente anche l’isola di Laputa dei viaggi di Gulliver a suggerire l’immagine di Mateus Atelier come un’isola volante abitata da intellettuali ossessionati dalla matematica, dall’astronomia, dalla musica e dalla tecnologia. I progetti costruiti da Aires Mateus evidenziano raffinatezza di pensiero, forma e linguaggio architettonico. Il loro lavoro è ancorato alla realtà, ai problemi reali, ai luoghi e all’uso di materiali reali con rispetto e sensibilità. Gli schizzi descrivono quello che Alison e Peter Smithson hanno definito charged void, il vuoto “carico”, lo spazio intermedio in cui tutto può accadere: come nel museo di fotografia e arti applicate progettato da Aires Mateus a Losanna.
Tutti i disegni mostrano la scala di un essere umano, sia esso spettatore o abitante, come prova della loro convinzione etica secondo cui “l’architettura lavora principalmente per la vita”.
Descrivono l’installazione realizzata insieme ai loro studenti come “una riflessione sensibile, poetica e matematica, sullo spazio”. Radicato nell’amore per la fisicità e la materialità dell’architettura, questo progetto riverbera una purezza e una poeticità che si adattano perfettamente al bellissimo spazio delle Artiglierie.
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