Quando parla di architettura, Alison Brooks usa termini come generosità, senso civico, ricerca di autenticità, bellezza. Vede la bellezza come oggettiva, perché parla ai sensi.
È un’espressione di attenzione, un esempio di abilità e di valore civico.
A proposito della benevola influenza della bellezza, Alison Brooks sostiene che i momenti di bellezza offrono sicurezza, speranza, affetto e identità. La bellezza è una lingua ormai perduta: lei capisce e interpreta la storia e la cultura, i materiali e la struttura, abbracciando scale diverse che vanno da quella urbana alla privata. Affronta le sfide.
La sua visione della vita contemporanea la porta a tener conto di cambiamenti, modifiche e crescite nelle sue proposte abitative – e considera l’edilizia abitativa la forma più operosa di architettura. Mirando alla generosità nei volumi e nelle altezze, si dice a favore dei soffitti alti 2,6 metri per garantire la luce naturale, ritenendo che se le proporzioni sono misere, allora sarà misera anche l’espressione. Per lei c’è un legame intrinseco tra proporzioni, abilità e bellezza. E la versatilità nell’edilizia abitativa inventa future possibilità di utilizzo.
In questa Biennale Architettura che esplora lo spazio libero, Brooks presenta modi di vivere “lo spazio abitativo come un’infrastruttura civile che attiva il potenziale umano”, raggruppando elementi per intensificare le esperienze e usando il legno come materiale unificante e versatile.
YF+SMcN
Alison Brooks Architects
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