Angela Garcia de Paredes; Ignacio G. Pedrosa
Paredes e Pedrosa hanno affrontato il tema FREESPACE concentrandosi sulla sezione, lo strumento architettonico che esplora la forma spaziale, l’altezza e la profondità del volume da realizzare, che “deve essere occupato dalla luce, dal tempo o dal suono, elementi fondamentali nella nostra pratica quotidiana”. I materiali esposti sembrano strumenti impiegati per determinare volumi, proporzioni, finiture dei futuri spazi, che paiono scolpiti, manipolati. Nei progetti dello studio, FREESPACE è inteso come fruizione del vuoto che non separa ma unisce. “Lo spazio libero è dominato dalla materialità del piano orizzontale [pensiamo che qui si riferiscano al pavimento] e dalla spiritualità della dimensione verticale”.
Questo approccio progettuale richiama un’affermazione di Alejandro de la Sota, secondo il quale gli architetti dovrebbero realizzare il più possibile “nulla”. Interpretiamo questa idea del “nulla” come gli spazi intermedi, quelli non determinati dalla necessità, quelli che fungono da cartilagine che lega insieme ogni elemento, quelli che Alison e Peter Smithson definiscono con l’espressione “vuoto carico”.
Il complesso di opere realizzate da questi architetti testimonia la loro esemplare abilità come creatori di spazi.
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