Le gigantesche opere in tessuto dell’artista, docente e attivista tunisina Safia Foudhaili Farhat declinano la tessitura come l’espressione dello spirito riformatore della propria epoca. Dissolvendo i confini tra arte, artigianato e design, i suoi arazzi riccamente strutturati, come il vibrante dittico verde Gafsa & ailleurs (1983), rivelano l’ingegnosità del suo approccio. Farhat, cresciuta in una famiglia dell’élite di Radès, è tra le poche donne a ricevere un’istruzione scolastica sotto il dominio coloniale francese. Dopo l’indipendenza dalla Francia nel 1956, Farhat diviene la prima donna tunisina a insegnare all’Institut Supérieur des Beaux-Arts di Tunisi, diventandone poi direttrice. La strumentalizzazione del mezzo da lei operata viene interpretata come un omaggio modernista a una tradizione fondata sul lavoro delle donne. Combinazione di audaci motivi geometrici, colori accesi e motivi figurativi tessuti con lane tinte e filate a mano, Gafsa & ailleurs attinge alle tradizioni artigianali tunisine a cui le donne dell’interno meridionale del Paese hanno dato vita. Mescolando diversi spessori e trame, l’imponente dittico tridimensionale assume una qualità simile al collage, e raffigura un paesaggio verdeggiante, punteggiato da un cavallo al galoppo che sembra catapultarsi verso un terreno fantastico di forme astratte. Fondendo il mondo naturale con quello immaginato, tecniche antiche con nuove applicazioni, Gafsa & ailleurs è una proiezione postcoloniale indirizzata al futuro e un cenno al passato culturale di Farhat.
Madeline Weisburg