Dopo essere approdata in Argentina nel 1939, Ester Pilone sviluppa uno stile personale nell’ambito dell’Espressionismo astratto, caratterizzato da tendenze informali. Il suo lavoro punta a realizzare una matericità densa e non figurativa e una sobrietà cromatica. Il dipinto Luz amarilla (1970) è un chiaro esempio della combinazione unica di tecniche che l’artista utilizza nella sua pratica, grazie alle quali riesce a creare scenari astratti in cui coesistono diversi tipi di temperamenti emotivi. In particolare, in quest’opera possiamo notare come la purezza monocromatica del giallo crei una spazialità luminosa. All’interno di questo spazio, Pilone inserisce una misteriosa forma astratta i cui bordi tremuli creano un contrasto formale, amalgamando il diverso vocabolario della pittura non figurativa. In Luz amarilla, l’ambivalenza simbolica risultante da questi atteggiamenti contrastanti è ulteriormente accentuata dalla difficile coesistenza di tecniche moderne opposte. Tra queste, la compresenza di una precisione geometrica ascetica e l’espressione straziante di pennellate cinetiche create utilizzando spatole cariche, che lei di solito distribuisce con le mani: un peculiare approccio alla pittura che definisce la forza espressiva della sua astrazione.
L’opera di Ester Pilone è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Nicolas Cuello