Cícero Dias – nato in una piantagione di zucchero nel nord-est del Brasile – ha vissuto tra Parigi e Recife, la capitale del suo stato natale. Negro (anni Venti) è un commento critico sulla condizione degli ex schiavi (liberati per legge nel 1888) nel contesto di un Brasile ancora agricolo. Il senso di non appartenenza, solitudine e incomunicabilità è trasmesso attraverso i toni neri e ocra utilizzati per il protagonista in primo piano, che si contrappongono ai toni chiari e vivaci usati nel resto del dipinto. Inoltre, il fatto che il protagonista non guardi nella stessa direzione delle altre figure, messo all’angolo dalla coppia di donne che gli impediscono il passaggio, esalta queste emozioni. Il suo sguardo è rivolto allo spettatore, ma l’espressione indica che i suoi pensieri sono lontani. La direzione dello sguardo è infatti diametralmente opposta a quella del volo dell’uccello nero libero. Il collegamento tra queste due realtà antagoniste (la libertà dell’uccello e la reclusione del protagonista) è messo in atto da chi osserva, che assiste a questa disparità.
—Regina Barros