Dia al-Azzawi è una figura centrale del Modernismo iracheno, arabo e del Sud globale. A Wolf Howls: Memories of a Poet (1968) si distingue tra i primi dipinti di al-Azzawi, realizzati negli anni Sessanta, per il ricorso a riferimenti mitologici e folcloristici. È stato dipinto all’indomani di un periodo turbolento, ovvero la Guerra dei sei giorni del 1967 (quando Siria, Giordania e Iraq furono sconfitti da Israele) e il colpo di stato che in Iraq riportò al potere il partito socialista Ba’ath. L’opera prende spunto da una poesia inedita di Muzaffar Al-Nawab – amico di al-Azzawi e figura di spicco della letteratura araba nonché feroce critico dei regimi dittatoriali – che racconta la storia di una madre che perde il figlio durante il colpo di stato Ba’ath. Gli intricati motivi colorati fanno riferimento ai tappeti kilim usati dai contadini del Sud, evocando l’astrazione geometrica modernista. Nel 1969, l’opera illustrava il manifesto radicale Towards a New Vision (Verso una nuova visione), di cui era coautore, in cui si sosteneva la necessità di una pratica artistica trasgressiva e innovativa e che l’artista fosse allo stesso tempo critico e rivoluzionario.
—Adriano Pedrosa