Responsabilità e impegno
L’inverno del nostro sconcerto si è tramutato in una primavera di angoscia, per poi scivolare lentamente in un’estate contrassegnata dall’incertezza e dal timore per un futuro inquieto. Restano dentro di noi le tantissime vittime della pandemia che nessuno può e vuole dimenticare, e le preoccupazioni per una ripartenza che stenta a concretizzarsi. In questo contesto, la decisione di realizzare la 77ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia è vissuta come un segnale di fiducia e di concreto sostegno del mondo del cinema e dell’industria audiovisiva duramente colpiti dalla diffusione del virus e dalle sue drammatiche conseguenze. Le lavorazioni sui set interrotte, l’uscita dei film rimandata a data da destinarsi, le sale cinematografiche chiuse e poi parzialmente riaperte con limitazioni pesantissime, imposte da ragioni di sicurezza. Migliaia di posti di lavoro a rischio, un numero impressionante di famiglie sospese nell’incertezza della ripresa, in un settore non certo secondario per la cultura e l’economia mondiale. Sino a poco tempo fa, anche la certezza di poter tener fede all’appuntamento di fine estate con la Mostra veneziana era tutt’altro che scontata. Nel frattempo, tuttavia, molti cineasti si erano rimessi al lavoro per completare i film incompiuti, mentre la macchina organizzativa del festival si rimetteva in moto per essere pronta all’appuntamento. È dunque con grande senso di responsabilità e impegno che abbiamo affrontato una situazione ignota e senza precedenti, nella quale le regole del gioco cambiavano in continuazione, costringendoci a grande flessibilità e disponibili e continue correzioni di rotta.