fbpx Biennale Musica 2024 | Hristina Šušak / Kaija Saariaho
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Hristina Šušak / Kaija Saariaho

Hristina Šušak:Nano II (2024, 30’) per quartetto d’archi - prima assoluta (Biennale College Musica - Compositori)
Kaija Saariaho:Nymphéa (Jardin secret III) (1987, 20’) per quartetto d’archi ed elettronica - prima italiana
Strumentisti:Quatuor Béla
Live electronics:Jean-Baptiste Barrière
Sound projection:Thierry Coduys

KAIJA SAARIAHO - NYMPHÉA

In Nymphéa il mio obiettivo era ampliare i colori degli strumenti ad arco e di creare musica contrapponendo trame limpide e delicate a violente masse sonore. La base della struttura armonica è fornita dai suoni del violoncello che ho analizzato al computer, attraverso l’uso di alcuni programmi. La componente elettronica del brano consiste in trasformazioni live dei suoni del quartetto d’archi durante il concerto. Alcune immagini che si sono sviluppate nella mia mente durante la composizione: la struttura simmetrica di una ninfea, che cede mentre galleggia sull’acqua, trasformandosi. Diverse interpretazioni della stessa immagine in diverse dimensioni; una superficie unidimensionale con i suoi colori, le sue forme e, d’altra parte, diversi materiali che possono essere percepiti, forme, dimensioni, una ninfea bianca che si nutre del fondo fangoso. Anche una poesia di Arsenij Tarkovskij – padre del regista Andrej Tarkovskij – è entrata a far parte del materiale sonoro durante la composizione.

Kaija Saariaho

HRISTINA ŠUŠAK - NANO II
 

Nano II si svolge in uno spettro di dinamiche molto ridotte, a volte appena udibili dall’orecchio umano. Questo approccio in alcune parti può anche essere definito come in grado di percepire un effetto ASMR. L’idea è che attraverso mezz’ora di ascolto di uno spettro dinamico molto ridotto, l’ascoltatore entri in una dimensione di ascolto e di percezione completamente nuova e cominci a notare elementi che altrimenti non avrebbe osservato. In aggiunta, i singoli strumenti del quartetto d’archi non hanno ruoli indipendenti nel flusso musicale, ma sono trattati come particelle dell’intera massa sonora che viene creata. Per sostenere ed enfatizzare l’idea di massa sonora, alcune parti del brano incorporano le voci dei musicisti per imitare i suoni dei loro strumenti. Un’altra componente è l’uso dell’amplificazione e di un leggero riverbero come elemento acustico, che aggiunge una dimensione spaziale alla massa sonora.

Hristina Šušak


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