fbpx Biennale Teatro 2022 | Belova / Iacobelli - Loco
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Teatro

Belova / Iacobelli - Loco

Durata / Anno:60', 2021, prima italiana
Regia, drammaturgia e interpretazione:Tita Iacobelli
Tratto da:Le memorie di un pazzo di Nikolaj Gogol
Interpretazione:Tita Iacobelli, Marta Pereira
Coreografia e assistente alla regia:Nicole Mossoux
Collaborazione:Sophie Warnant
Disegno luci:Christian Halkin
Luci:Gauthier Poirier Dit Caulier, Création Studio, Théâtre National, Wallonie-Bruxelles
Disegno sonoro e musica:Simón González
Marionette:Loïc Nebreda
Assistente alla drammaturgia e sguardo esterno:Raven Rüell
Costumi:Jackye Fauconnier
Assistente all'allestimento e alla scenografia:Camille Burckel
Produzione generale:Javier Chávez
Con il supporto di:Fédération Wallonie-Bruxelles Arts de la scene
Produzione artistica:Daniel Córdova
Coproduzione:Théâtre National Wallonie-Bruxelles, Théâtre de Poche Bruxelles, L’Atelier Théâtre Jean Vilar Louvain-la-Neuve, Maison de la Culture de Tournai, Festival Mondial de la Marionnette Charleville-Mézière, Fondation Corpartes Santiago, Chili, Le théâtre de la Cité de Toulouse
Produzione:Ifo Asbl e Belova-Iacobelli
Con l'aiuto di:Fédération Wallonie-Bruxelles Arts De La Scène
Nota:Età consigliata: a partire dai 12 anni

Descrizione

Lo spettacolo LOCO è ispirato al racconto dello scrittore russo Nikolaj Gogol’, Le memorie di un pazzo, alla vita e alla malattia mentale dello stesso Gogol’ e in parte alle nostre esperienze personali.

Le memorie di un pazzo di Nikolaj Gogol’, è un racconto assurdo sul crinale tra ragione e follia. Il personaggio principale della storia è Popriščin, un umile impiegato statale la cui vita viene messa in subbuglio dopo un incontro con la figlia del direttore, Sophie. L’amore che prova per l’inaccessibile Sophie lo spinge a una delirante ricerca di identità. “Forse sono un conte o un generale. Perché sembra che io sia solo un insignificante impiegato? Forse nemmeno io so chi sono”. Mentre si interroga sul suo status, è costretto a mettere in dubbio tutto e a indagare su tutto, anche sul cane di Sophie, Meggy. Alla fine, la follia offre a Popriščin la possibilità di liberarsi dal suo destino miserabile quando si autoproclama Ferdinando VIII, re di Spagna. L’inganno solleva brevemente Popriščin dalla sua disperazione, solo per farlo sprofondare ancora di più nella rovina: la tanto attesa “delegazione spagnola” arriverà presto per scortare il re Ferdinando... al manicomio.


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