Cerimonia di consegna
Domenica 26 giugno 2022, ore 12.00
Ca’ Giustinian, Venezia
Domenica 26 giugno 2022, ore 12.00
Ca’ Giustinian, Venezia
La Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera a Christiane Jatahy.
“Impietosa e acuta osservatrice della violenta crudeltà del nostro mondo – scrivono nella motivazione Stefano Ricci e Gianni Forte - l'autrice e regista brasiliana Christiane Jatahy potenzia un linguaggio originale interstiziale che unisce la forza radicale della sua dimensione poetica con il contrappunto di un mordace pensiero politico, sempre attraversato da un intrepido spirito di ricerca tra presente e passato.
Abrogando le regole dogmatiche della rappresentazione e mettendone in scacco i teoremi agonizzanti, Christiane Jatahy fonde i lidi del cinema e del teatro, attraverso un personale attrito di stampo brechtiano-wagneriano, per esplorare quei territori più ostici in cui si rivela maggiormente l'instabilità di una realtà fittizia incarnata dai suoi Personaggi/Persone, orchestrando così una vorticosa danza tentacolare con la presenza carnale dei loro corpi in movimento urlanti verità a ogni singolo spettatore.
Non essendo bastevoli le parole per esportare altrove una forma di vita, Christiane Jatahy lancia in orbita potenti sequenze di immagini e, servendosi del montaggio in diretta, utilizza la macchina da presa come parte integrante del gioco scenico – alla maniera dei film di Cassavetes – smontando i dispositivi dell'illusione naturalistica per strutturare il proprio teatro e creare cosi delle spiazzanti trappole narrative di lancinante bellezza in cui il pubblico rimane a tal punto attivamente prigioniero e affascinato da ciò che si svolge davanti ai suoi occhi da non provare più alcun desiderio di volerne uscire”.
Christiane Jatahy (Rio de Janeiro, 1968) è autrice, regista teatrale e filmmaker. Dal 2003 focalizza il suo lavoro sull'esplorazione delle zone di confine tra le discipline artistiche, realtà e finzione, attore e personaggio, teatro e cinema. Tra i primi lavori Conjugado, Corte Seco, A Falta que nos move ou Todas as histórias são ficção, che diventerà il suo primo lungometraggio (2010). Il primo successo internazionale arriva con Julia, da La signorina Giulia di Strindberg, Shell Award 2012 per la migliore regia teatrale in Brasile, con oltre 300 rappresentazioni in tutto il mondo e tuttora in tournée.
Nell’ambito del programma culturale delle Olimpiadi 2012 idea, firma la regia e coordina In the comfort of your home, una serie di interventi, documentari, performance e video installazioni di 30 artisti brasiliani nelle loro case a Londra. Del 2013 è l’installazione audiovisiva e documentaristica Utopia.doc, primo di una serie di lavori sulle tematiche della casa, dell'esilio e dei rifugiati. Nel 2014 firma E se elas fossem para Moscou? da Le tre sorelle di Cechov, come Julia tuttora in tournée e vincitore del Premio Shell, il Premio Questão de Crítica, il Premio APTR-Associação de Produtores de Teatro. Nel 2015 conclude la “trilogia della memoria” con A Floresta que Anda, ispirandosi al Macbeth di Shakespeare. Del 2016 è la sua prima regia lirica, Fidelio di Beethoven (Teatro Municipal di Rio de Janeiro).
Nel 2017 debuttano: La règle du jeu dal capolavoro di Jean Renoir, su invito della Comédie-Française; l'installazione/performance Moving People, incentrata sul tema dei rifugiati, su invito del Theater der Welt Festival e del Thalia Theater di Amburgo; l’adattamento di Dans la solitude des champs de coton di Bernard-Marie Koltès. Segue il dittico Nossa Odisséia in cui l'epica di Omero è messa a confronto con la realtà dei rifugiati di oggi: la prima parte, Itaca, debutta all'Odéon-Théâtre de l'Europe di Parigi nel 2018; la seconda, O agora que demora, debutta nel 2019 a San Paolo e al Festival d'Avignone.
Entre chien et loup - dal film Dogville di Lars Von Trier - presentato nel 2021 ad Avignone è la prima parte di una “trilogia dell'orrore” su temi legati al fascismo, al maschilismo e al razzismo. Gli altri due titoli sono: Before the sky falls e Depois do silêncio (dal libro Torto Arado), che inaugurerà il prossimo giugno le Wiener Festwochen. È artista associata dell'Odéon-Théâtre de l'Europe, Centquatre-Paris, Schauspielhaus Zürich, Arts Emerson Boston e Piccolo Teatro di Milano.