La parola ‘banga’, nel gergo urbano contemporaneo dell’Angola, significa ‘il proprio stile’, un’alta stima di sé che spesso si riflette nell’abbigliamento e nel modo di vestire. Per i membri di questo collettivo, ‘banga’ è una parte importante della loro identità, un mezzo di protesta contro la narrazione coloniale dominante che vedeva gli africani come incolti e incivili. Storicamente, il ‘Soba’ era un re, un’autorità regionale tradizionale, che governava un sobado. Oggi, la parola ‘Soba’ ha assunto un altro significato, genericamente la figura ‘ponte’ tra il governo democratico contemporaneo e le comunità locali, spesso rurali. In The Laboratory of the Future, Banga Colectivo mira a ridare vita alla persona del ‘Soba’, trovando modi per comprendere come figure con precisi ruoli storici possano trasformarsi e adattarsi a nuove realtà. Per loro – un gruppo che segue un modello trasversale, trans e interdisciplinare –, il ‘Soba’ non è semplicemente un personaggio storico o un ‘intermediario’ contemporaneo: il ‘Soba’ è un messaggero.