Biennale Musica 2023: il festival Micro-Music è dedicato al suono digitale
In programma dal 16 al 29 ottobre un ampio spettro di tendenze stilistiche e ricerche creative innovative della scena musicale internazionale, secondo forme installative, performative e online, con molte prime assolute commissionate dalla Biennale.
Micro-Music
Il 67. Festival Internazionale di Musica Contemporanea Micro-Music è dedicato al suono digitale, alla sua produzione e alla sua diffusione nello spazio acustico, attraverso tecnologie avanzate e ricerche sperimentali. Il Festival presenta un ampio spettro di tendenze stilistiche e ricerche creative innovative della scena musicale internazionale, secondo forme installative, performative e online, con molte prime assolute commissionate dalla Biennale Musica e coproduzioni con i più importanti festival internazionali. Micro-Music intende evocare la musica generata attraverso captazioni microfoniche e indagare la natura microscopica del suono. È un festival che mira a esaltare la bellezza e la complessità del suono digitale e dei nuovi orizzonti compositivi. L'impronta acustica specifica di ogni paesaggio e l’atto dell’ascolto come lettura dello spazio circostante, attraverso i riverberi articolati e mutevoli che l’ambiente ci rimanda, emerge nelle creazioni elettroniche delle diverse sezioni del festival, volte a ricercare l’incanto sonoro nel contesto architettonico degli edifici veneziani. Gli artisti invitati, provenienti da tutto il mondo, scultori di forme sonore, creatori di incantesimi acustici, archeologi di suoni scomparsi e ricercatori dell’ineffabile, effimera, transitoria e magica natura del suono, sorprenderanno e coinvolgeranno il pubblico con vasti e inediti affreschi musicali. Il Festival si compone di 6 diverse sezioni: Sound Microscopies; Sound Installations/Sound Exhibitions; Stylus Phantasticus-The Sound Diffused by Venetian Organs; Club Micro-Music; Sound Studies; Digital Sound Horizons.
Il Leone d’Oro alla carriera a Brian Eno
Brian Eno riceve il Leone d'Oro alla carriera 2023 per la sua ricerca sulla qualità, la bellezza e la diffusione del suono digitale e la sua concezione dello spazio acustico come strumento compositivo. Il celebrato compositore, produttore, artista visivo e attivista, innovatore infaticabile nell’ambito della creatività compositiva e della tecnologia applicata al suono digitale, presenterà al Teatro La Fenice la prima esecuzione assoluta del progetto Ships, in collaborazione con la Baltic Sea Philharmonic diretta da Kristjan Järvi, con la partecipazione dell’attore Peter Serafinowicz, il collaboratore storico e chitarrista Leo Abrahams, il software designer Peter Chilvers, sul palcoscenico insieme allo stesso Brian Eno, in interazione con le atmosfere orchestrali diffuse ed elaborate per lo spazio acustico del teatro. Gary Hustwit, regista e fotografo americano, in collaborazione con l’artista digitale Brendan Dawes, presenterà Nothing Can Ever Be The Same, video installazione basata su tecnologie generative, che prevede una retrospettiva artistica di Brian Eno attraverso interviste, progetti di videoarte, conferenze, performance, documentazione del backstage di concerti ed eventi artistici.
Il Leone d’Argento a Miller Puckette
Il Leone d’Argento 2023 è attribuito al matematico, programmatore e performer statunitense Miller Puckette, rinomato nel contesto musicale per l’ideazione e lo sviluppo dei software Max/Msp e Pure Data, due dei più importanti programmi per il trattamento del suono in tempo reale e la sintesi di suoni digitali. Con il riconoscimento del lavoro di Miller Puckette, la Biennale Musica segue il criterio di premiare con il Leone d’argento le personalità della scena musicale contemporanea che hanno reso possibile la realizzazione di molti capolavori della storia musicale degli ultimi decenni, attraverso la programmazione, l’esecuzione e la collaborazione con i compositori.
Sound Microscopies
Nell’ambito di Sound Microscopies saranno presentate prime esecuzioni assolute di lavori legati alla complessità e alla diffusione del suono nello spazio acustico commissionate dalla Biennale Musica a Brian Eno, Miller Puckette, Francesca Verunelli, Joanna Bailie e Marcus Schmickler, accanto alle prime italiane di As I Live And Breathe di Morton Subotnick, che festeggia i 60 anni dalla sua prima apparizione alla Biennale Musica nel 1963, la prima italiana della ricostruzione di GLIA della leggendaria pioniera della musica elettronica Maryanne Amacher, in collaborazione con il festival CTM di Berlino, il celebrato lavoro di archeologia sonora informatica di Robert Henke, CBM 8032 AV e una nuova produzione del ciclo Professor Bad Trip di Fausto Romitelli, che compirebbe quest’anno i suoi 60 anni.
Il concerto inaugurale è aperto da As I Live And Breathe di Morton Subotnick, dove il celebrato compositore elabora in tempo reale il suo respiro e gesti vocali secondo tecniche avanzate di esecuzione elettronica creando un ambiente tecnologico unico, personale e poetico. Maryanne Amacher, celebrata creatrice di una estetica del suono elettronico estremamente originale scomparsa nel 2009, ha studiato il sistema uditivo e l’elaborazione delle emissioni otoacustiche, suoni prodotti all'interno della coclea, una componente essenziale dell’orecchio interno e dell’organo dell’udito. Grazie alla ricostruzione di Bill Dietz e dei membri originari dell’Ensemble Zwischentöne e dell’Ensemble Contrechamps, è stato possibile ricostruire l’esecuzione di GLIA, per strumenti ed elettronica del 2006, che sarà presentato in forma di concerto installativo per un pubblico in libero movimento intorno ai musicisti. Francesca Verunelli, riconosciuta compositrice italiana e Leone d’argento nel 2010, presenta a Venezia la prima assoluta di un grande affresco sonoro, Songs&Voices, co-commissionato dalla Biennale Musica con il Ministero della cultura francese, Ircam, Gmem, Centre National de Création Musicale di Marsiglia, Grame di Lione e il Festival Eclat di Stoccarda, dove indaga compositivamente l’assenza del canto e il silenzio vibrante e colorato dell’eco di un canto immaginato. Il nuovo lavoro di Joanna Bailie, 1979, commissione della Biennale Musica in collaborazione con il festival Donaueschinger Musiktage, il festival Rainy Days e Wien Modern, si basa sulla teoria secondo la quale nessun suono si disperde nello spazio e le onde sonore continuino ad esistere per l'eternità dopo che la sorgente ha emesso il segnale, rimbalzando tra le pareti dello spazio scenico. Marcus Schmickler, compositore tedesco di elettronica, presenta Glockenbuch IV (Spectre Santa Maria dei Carmini), una performance installativa per diffusione multicanale, basata sui suoni delle campane della chiesa veneziana di Santa Maria dei Carmini. Schmickler indaga la complessità sonora delle campane, il contrappunto e articolazione aerea del suono, sviluppandone elettronicamente il Plenum potenziale. Robert Henke, ingegnere e compositore, fra i principali creatori del popolare software Ableton Live, presenta nello spazio acustico del Teatro Malibran, il suo celebrato progetto CBM 8032 AV che prevede una performance audiovisiva interamente incentrata sull'utilizzo di quattro computer Commodore cbm 8032 ed evidenzia le nuove ricerche compositive ispirate dall’archeologia informatica. Miller Puckette presenta la prima assoluta di Knock per elettronica e percussioni con il collettivo Øther formato con Irwin. La presenza di Professor Bad Trip di Fausto Romitelli nell’ambito della serie Sound Microscopies, risponde all’importanza e al riconoscimento crescente del suo lavoro pionieristico di integrazione compositiva di objets trouvés sonori provenienti da diverse culture musicali ed evidenzia il peculiare suono elettrico creato da Romitelli, la sua ammirazione per il rock psichedelico degli anni Settanta e l’uso compositivo dei parametri della ricerca sperimentale di quel periodo come la distorsione o la saturazione del suono, quali premesse per la ricerca attuale di contaminazione, dialogo e coesistenza tra le varie aree creative dell’elettronica.
Sound Installations /
Sound Exhibitions
La sezione Sound Installations/Sound Exhibitions presenta lavori sonori installativi con diverse articolazioni e modalità performative, pensati per spazi specifici della città di Venezia, commissionati della Biennale Musica a diversi artisti di diverse generazioni e tendenze compositive. Andrea Liberovici e Paolo Zavagna presentano Sound Of Venice Number Two, un nuovo progetto di Soundwalk che indaga il paesaggio sonoro veneziano, ispirandosi all’iconografia e ai documenti d’archivio, immaginando per il Piazzale Divisione Acqui di Mestre una passeggiata acustica nella Venezia contemporanea e nella Venezia scomparsa, evocando canzoni da battello, regate storiche, fuochi d’artificio, corride con cani, tori, buoi, cavalli, tipiche del Cinquecento e i suoni della contemporaneità veneziana, il turismo invasivo e rumoroso, le apparizioni fantasmatiche delle grandi navi e gli inaspettati grandi silenzi dei recenti lockdown. Anthea Caddy e Marcin Pietruszewski presentano alla Biennale Musica una nuova installazione sonora per altoparlanti parabolici, Love numbers, co-prodotta con Sonic Acts di Amsterdam, per il Padiglione 30 di Forte Marghera, ricercando e sviluppando le informazioni contenute all’interno di ogni suono, l’evolversi delle onde sonore rispetto alla loro traiettoria. Tania Cortés, compositrice e performer ecuadoregna, selezionata nella Biennale College Musica 2022, ha ideato per lo spazio del Teatro del Parco di Mestre, 1195, un’installazione audiovisiva ispirata all’architettura della Basilica di San Marco e alla diffusione del suono nel suo spazio architettonico. Il Teatro del Parco rappresenterà la scena di un nuovo mondo sonoro che emerge dalla storia antica veneziana per ricercarne e celebrarne la bellezza acustica e il viaggio ideale del suono all’interno della sua architettura. Alberto Anhaus, giovane selezionato nell’ambito della Biennale College Musica 2023 presenta nella Sala d’Armi A, Colonization - Sea Invasion, una composizione per field recordings, materiali organici e odori, in forma di installazione performativa multisensoriale, basata sulla sonificazione dei processi di fermentazione e decomposizione delle alghe nella laguna di Venezia. Louis Braddock Clarke (1996), musicista e informatico inglese, parte della Biennale College musica, ha concepito un archivio sonoro installativo, Weather Gardens indagando l'intreccio tra forma e suono del paesaggio. Secondo il concetto di Semantic Drift, il compositore studia i mutamenti sonori ambientali, analizzandoli dal punto compositivo e musicale e diversi aspetti della crisi ambientale. Lydia Krifka-Dobes, giovane musicista e programmatrice tedesca, selezionata nell’ambito della Biennale College Musica 2023 presenta alla Biennale Musica Wandering The Piano, un'installazione interattiva, basata su algoritmi generativi che sviluppano suoni elaborati da un pianoforte a coda preparato e aumentato, immaginato come portale sonoro e spazio virtuale della scena acustica.
Club Micro-Music
La sezione Club Micro-Music presenta diversi aspetti e tendenze stilistiche della performance di elettronica live, con concerti concepiti per gli spazi del Teatro alle Tese, con pubblico in piedi o seduto che può accedere agli eventi in diversi momenti. Performance di elettronica sperimentale saranno affidate ad artisti, sound designer, dj e producer attivi sulla scena mondiale, riconosciuti dal grande pubblico come Lamin Fofana, Jjjjjerome Ellis, Jace Clayton AKA Dj Rupture, Steve Goodman AKA Kode9, Loraine James, Aya, Emme, S280F, Soft Break, Yen Tech, Snufkin, i riconosciuti compositori di soundtracks Nicolas Becker e Robert Aiki Aubrey Lowe e il mitico collettivo inglese degli Autechre. L’insieme di questi artisti restituisce un panorama estremamente variegato che intende esplorare le forme e le espressioni della ricerca sulla produzione e diffusione del suono elettronico live. Attraverso i diversi artisti invitati nelle serate del Club Micro-Music, si vuole evidenziare il legame profondo tra le tecniche di generazione sonora digitale e di trattamento del suono registrato ideate nei primi laboratori di musica elettronica negli anni ‘50 e la ricerca sperimentale della cultura globale dj attuale, dove sample acustici provenienti da musiche preesistenti, sono codificati e svincolati dalla realtà compositiva originaria per essere composti secondo nuovi codici formali. I performer invitati si esibiscono in diversi live e in virtuosistiche avventure sonore che implicano tecniche di live-coding, momenti di emozionante on-the-fly programming, e visionarie frammentazioni e ricomposizioni di materiali preregistrati e rielaborati in mosaici sonori estemporanei. Nell’ambito del progetto, La notte di Battiti, ideata in collaborazione con Pino Saulo e Rai Radio3, viene presentata la prima italiana del celebrato progetto di Jace Clayton, The Julius Eastman Memorial Dinner, basato su nuovi arrangiamenti di Evil Nigger (1979) e Gay Guerrilla (1980), di Eastman. Steve Goodman aka Kode9, influente dj e producer scozzese, fondatore dell’etichetta Hyperdub, presenta una performance in forma di dj-set nella La Notte di Nero, in collaborazione con la producer e performer Loraine James, riconosciuta voce dell’elettronica sperimentale. La collaborazione tra la Biennale Musica e il festival Sonic Acts di Amsterdam, cenacolo europeo della ricerca e produzione nell’ambito dell’elettronica e delle diverse aree compositive legate al suono digitale, è suggellata da La Notte di Sonic Acts con diversi dj, performer e compositori che esibiscono per la prima volta a Venezia: Emme, S280F, Soft Break, Aya, Yen Tech e Snufkin. Il concerto finale del festival è affidato all’inedito collettivo live formato dai due famosi sound-designer Nicolas Becker e Robert Aiki Aubrey Lowe, tra i sound designer e compositori più richiesti. Nicolas Becker, rinomato per la ricerca sviluppata in The Sound of Metal, presenta il suo incontro compositivo e performativo con Robert Aiki Aubrey Lowe, artista, curatore e compositore di musica per il cinema che lavora principalmente con mezzi analogici, creando impasti sonori inediti, complessi e nostalgici per restituire al suono elettronico complessità timbrica, bellezza ed espressività.
Stylus Phantasticus - The Sound diffused by Venetian Organs
Wolfgang Mitterer, Kali Malone, John Zorn, Andrea Marcon e Luca Scandali sono i cinque organisti che si esibiranno nella Basilica di San Pietro in Castello, nelle Chiese di San Salvador e San Trovaso e nella Sala dei concerti del Conservatorio Benedetto Marcello, mettendo in luce gli organi creati a Venezia da Gaetano Callido, Pietro Nacchini, Franz Zanin e Jürgen e Hendrik Ahrend, come strumenti ideati per diffondere e amplificare il suono nello spazio architettonico specifico di ogni chiesa e di ogni sala. I programmi dei cinque concerti sono ispirati al repertorio cinquecentesco della Scuola di San Marco e alla definizione di stylus phantasticus, coniata da Johann Mattheson per descrivere la complessità della scrittura polifonica organistica. L’organo quale generatore di flussi sonori, armonie complesse e continuum polifonici sarà il punto di contatto tra la sperimentazione compositiva dei lavori per organo di Claudio Merulo, Andrea Gabrieli, Giovanni Gabrieli e Girolamo Frescobaldi, pubblicati a Venezia e la sperimentazione contemporanea di Wolfgang Mitterer, Kali Malone e John Zorn, compositori e performer che suonano l’organo quale mezzo di speculazione compositiva, esasperando le infinite possibilità polifoniche e coloristiche dello strumento. Kali Malone, compositrice e organista americana si esibirà all’organo costruito da Pietro Nacchini nel 1754 nella Basilica di San Pietro di Castello in Trinity Form, un progetto concepito per l’architettura della chiesa, che sarà invasa da statiche e ricche trame armoniche, caratteristiche della sua ricerca legata all’Ambient e al post-minimalismo. Wolfgang Mitterer si esibirà sull’organo Franz Zanin della Sala dei concerti del Conservatorio Benedetto Marcello con un nuovo lavoro per organo ed elettronica, Requiem for a Beautiful Dream, commissionato dalla Biennale Musica. The Hermetic Organ, di John Zorn è uno spettacolo sonoro di grande potenza creativa. Il celebre compositore e polistrumentista americano utilizza i registri più estremi dell’organo creando aggregati timbrici che si alternano secondo forme di happening musicale mutuate dell’espressionismo astratto americano.
Digital Sound Horizons
In questa sezione del Festival vengono presentati progetti in forma installativa, progetti compositivi online ed eventi in forma di concerto che impiegano nuove tecnologie legate al suono digitale, evidenziando gli orizzonti compositivi delle nuove generazioni di compositori e ricercatori attivi in tutto il mondo. Attraverso le commissioni ai giovanissimi compositori e ricercatori Jaehoon Choi, Lydia Krifka Dobes, Fabio Machiavelli, Estelle Schorpp, Severin Dornier, Leonie Strecker, David Shongo e Alexis Weaver, oltre al nuovo progetto della esploratrice di nuove forme sonore digitali Brigitta Muntendorf e il progetto del collettivo formato da Guy Ben-Ary e Nathan Thompson, basato su una innovativa produzione del festival Ars Electronica, la Biennale Musica vuole realizzare una mappatura dei territori che legano musica e tecnologia, per delineare i nuovi orizzonti compositivi del nostro tempo. Attraverso tecnologie mediate, tecniche di live coding, generazione algoritmica, creazione di dispositivi sonori autonomi, creazione di habitat sonori mediati da processi biologici, utilizzazione del web come archivio sonoro generativo e spazio compositivo, lo studio e lo sviluppo di reti neuronali vive e ingegnerizzate, spazializzazioni del suono controllate da performance vocali e da movimenti mappati, sonificazioni compositive di materiali scientifici, i giovani creatori presentano una nuova era della sintesi sonora, la capacità di forgiare onde sonore digitali che collegano mondi biologici e musicali, dove frequenze artificiali, digitali e di sintesi stimolano nuove forme ibride di bellezza acustica e di sperimentazione compositiva. Nell’ambito di questa sezione Guy Ben-Ary e Nathan Thompson presentano Music for Surrogate Performer, un concerto installativo basato su un sistema generativo per analizzare e attivare cellule neuronali del grande ricercatore e compositore Alvin Lucier, scomparso nel 2021. La composizione come esplorazione coraggiosa di campi d’azione e di espressione non ancora tracciati, sono le caratteristiche principali della poetica di Brigitta Muntendorf, che presenta ORBIT – A WAR SERIES, un progetto basato su voci disincarnate e tecnologie deep learning applicate alla generazione vocale, in collaborazione con il drammaturgo Moritz Lobeck e il gruppo di ricerca ucraino Respeecher.
Sound Studies
Diverse tavole rotonde, incontri teorici e lecture dei protagonisti del festival con ospiti internazionali creeranno un laboratorio continuo di riflessione sul suono digitale e daranno la possibilità al pubblico di specialisti, al grande pubblico e al pubblico giovane veneziano di accedere alla scena della ricerca tecnologica legata ai nuovi sistemi di ascolto, diffusione e produzione. Attraverso la partecipazione dei protagonisti del Festival, Brian Eno, Miller Puckette, Brigitta Muntendorf, Robert Henke, Guy Ben-Ary, Nathan Thompson, Morton Subotnick, Steve Goodman, Nicolas Becker e Robert Aiki Aubrey Lowe, si discuterà il presente e il futuro della digitalizzazione e la nuova creatività legata alla ricerca tecnologica. Nell’ambito della collaborazione tra la Biennale Musica e la Fondazione Levi, sarà realizzata una tavola rotonda dedicata all’evoluzione delle tecnologie di diffusione e captazione del suono nell’ambito delle produzioni cinematografiche con la partecipazione di Roberto Calabretto, Nicolas Becker, Robert Aiki Aubrey Lowe, Vincenzina Caterina Ottomano e Luca Cossettini. Gerfried Stocker, direttore artistico di Ars Electronica a Linz, con Guy Ben-Ary, Nathan Thompson, Ali Nikrang and Yoko Shimizu, spiegherà agli appassionati le nuove frontiere della biotecnologia applicata alla musica a partire dalle esperienze di ricerca realizzate nell’ambito di Ars Electronica Lab. Remco Schuurbiers, direttore artistico del rinomato festival CTM di Berlino, discuterà con Morton Subotnick, Lillevan e Bill Dietz della visione pionieristica e futuristica dei due compositori presentati nel festival, Morton Subotnick e Maryanne Amacher.
Valerio Mattioli e Valerio Mannucci, in collaborazione con Nero, coordineranno la tavola rotonda con la partecipazione dei critici e produttori internazionali McKenzie Wark, Simon Reynolds e Steve Goodman, per analizzare la produzione musicale elettronica recente dei generi legati all’hardcore continuum quale linguaggio sperimentale capace di generare nuove esperienze di ascolto. Gianmario Borio, direttore del Settore Musica della Fondazione Cini, modererà una tavola rotonda su Professor Bad Trips di Fausto Romitelli con la partecipazione di Pascal Decroupet, Oliver Korte, Luigi Manfrin e Nicholas Moroz.
Quattro Lezioni di musica di Radio3, curate da Paola Damiani e presentate da Giovanni Bietti, indagheranno il repertorio organistico della Scuola veneziana del 1500, analizzando la fattura e le caratteristiche specifiche di alcuni organi rispetto agli ambienti architettonici per i quali sono stati concepiti e la immensa varietà di continuum e fasce sonore che possono generare. Tom Service, rinomato speaker della BBC Radio3, discuterà diversi aspetti critici della nuova era del digital listening, analizzando gli ambienti criptici della produzione e generazione di musiche digitali di “consumo” destinate agli ambienti urbani e all’ascolto individuale, in collaborazione con Neil Luck, creando una esemplificazione live dei diversi aspetti produttivi evidenziati. Gli incontri si svolgeranno nella Biblioteca dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee – ASAC e saranno introdotti e animati dai giovani musicologi selezionati nel programma Scrivere in residenza dell’Archivio della Biennale, coordinati da Vincenzina Caterina Ottomano.
Biennale College Musica 2023
Anche quest’anno Biennale College Musica 2023 si conferma come un progetto organicamente integrato nell’ideazione del festival. Dieci nuove produzioni del College completano il programma, parte della sezione intitolata Digital Sound Horizons che esplora i confini presenti e futuri dell’interazione tra scienza, tecnologia e creatività musicale. Il bando 2023, dedicato alla creatività e alla ricerca nell’ambito del suono digitale, ha sollecitato l’interesse di quasi 300 artisti under 30 di tutto il mondo, con progetti provenienti da 61 Paesi. Per la prima volta nella storia di Biennale College Musica, sono giunti progetti da Albania, Azerbaijan, Brasile, Colombia, Costa Rica, Repubblica Democratica del Congo, Egitto, El Salvador, Georgia, Kenya, Kosovo, Macedonia, Moldavia, Namibia, Nigeria, Uganda, e Zimbabwe, a conferma della diffusione globale del progetto del College nella nuova generazione di creativi. I dieci giovani selezionati per il College vivranno a Venezia un’esperienza esaltante, potendo elaborare i loro progetti con il sostegno e la guida di un gruppo di tutor internazionali e di una équipe tecnica competente e appassionata, sempre pronta ad affrontare nuove avventure tecnologiche e compositive. Biennale College Musica 2023 ha coinvolto dieci musicisti, compositori, performer, sound artist e programmatori provenienti da tutto il mondo: Alberto Anhaus, Jaehoon Choi, Louis Braddock Clarke, Lydia Krifka Dobes, Fabio Machiavelli, Estelle Schorpp, Severin Dornier, Leonie Strecke, Alexis Weaver e David Shongo. Gli artisti selezionati sono in residenza a Venezia negli studi del CIMM, il Centro di Informatica Musicale e Multimediale della Biennale di Venezia, per tre diverse sessioni di due settimane, preparando nuovi progetti secondo diversi ambiti formali e stilistici legati alle nuove tecnologie del suono, come Archivio Web, Composizione algoritmica, Performance sperimentale, Musica generativa, Installazione sonora, progetti di Biotecnologia applicata alla musica e progetti sonori basati su tecniche di Intelligenza Artificiale e Realtà Aumentata, definendo con le loro ricerche un’area del Festival che intende esporre le ultimissime tendenze nei diversi ambiti creativi e stilistici. Il gruppo di tutor internazionali che ha seguito i giovani artisti comprende personalità di primo piano nel mondo del suono digitale: il Leone d’argento Miller Puckette, uno dei più importanti innovatori nell’ambito dell’elaborazione del suono in tempo reale, creatore di Max e di Pure Data ("Pd"); Gerfried Stocker, ingegnere austriaco specialista di Intelligenza artificiale e biotecnologie applicate alla musica, direttore artistico di Ars Electronica di Linz; Kyoka, producer di elettronica giapponese, dj, sound artist pubblicata dall’etichetta discografica indipendente Raster-Noton; Thierry Coduys, compositore e ingegnere del suono francese, programmatore di IanniX; Brigitta Muntendorf, compositrice austro-tedesca ideatrice di musica trans-digitale; Oscar Pizzo, pianista, drammaturgo e direttore artistico italiano, specializzato in drammaturgia del suono; Yoko Shimizu, membro del team di Ars Electronica Futurelab, programmatrice specializzata in progetti che uniscono competenze di biologia e nuove tecnologie applicate al suono; Ali Nikrang, pianista, compositore e ricercatore, professore di Intelligenza artificiale e creazione artistica alla Hochschule für Musik und Theater di Monaco, membro del team di Ars Electronica Futurelab. L’insieme di queste produzioni e collaborazioni conferma il progetto di trasformare Biennale College Musica in un cenacolo internazionale di ricerca e innovazione creativa, capace di creare un dialogo profondo ed efficace tra specialisti di diverse aree e tendenze e di far crescere e maturare giovani talenti internazionali.
Un nuovo ciclo di audio-documentari per "Tre soldi" di Rai Radio3 sarà realizzato anche quest'anno da Giovanna Natalini, al fine di documentare i laboratori compositivi dei giovani artisti selezionati da Biennale College Musica.
Il premio della giuria della Biennale Musica 2023
Nel 2023 si svolgerà la terza edizione del Premio della Giuria degli studenti dei Conservatori italiani, che vedrà la partecipazione di studenti under 25 selezionati dai Direttori dei Conservatori italiani. Gli studenti assisteranno a tutto il festival, sotto la guida di Jacopo Caneva, giovane compositore e studioso della scrittura musicale attuale nell’ambito acustico ed elettronico. La giuria assegnerà un premio alla migliore produzione e un premio alla migliore performance. Il coinvolgimento dei giovani musicisti italiani risponde all’esigenza di entrare in contatto con il pubblico delle nuove generazioni, coinvolgendolo attivamente nella discussione sulla scena musicale attuale presentata dalla Biennale Musica attraverso incontri, dibattiti e confronti che renderanno il Festival una piattaforma fertile e propulsiva.
Il catalogo Micro-Music 2023
Il catalogo della Biennale Musica 2023 sarà progettato dallo studio creativo e casa editrice NERO di Roma e curato da Oreste Bossini. Le immagini del catalogo saranno lavori originali di grafica generativa dell’artista messicana Melissa Santamaria che presentano trattamenti digitali basati su algoritmi paralleli a quelli del trattamento digitale del suono. Il catalogo presenterà inoltre importanti contributi analitici e storici commissionati ai protagonisti del festival Brian Eno e Miller Puckette e a rinomati studiosi internazionali del suono digitale, dell’ascolto nell’era tecnologica e della pratica compositiva elettronica quali Nina Sun Eidsheim, Juliana Snapper, Tom Service, Philip Sherburne e Matteo Pasquinelli. Paul Hauptmeier, giovane programmatore e compositore tedesco, selezionato nella Biennale College Musica proporrà la sua testimonianza sul processo di produzione all’interno del CIMM, Centro Informatico Musicale e Multimediale della Biennale di Venezia nell’ambito di nuove realtà musicali digitali, mentre a Paolo Da Col è affidato il compito di analizzare l’impatto sonoro dei diversi organi settecenteschi, costruiti per amplificare e diffondere il suono nei diversi spazi architettonici delle chiese veneziane.