Mataaho Collective – formato dalle artiste māori Bridget Reweti, Erena Baker, Sarah Hudson e Terri Te Tau – collabora da un decennio alla realizzazione di vaste installazioni in fibra che si addentrano negli intrichi della vita e dei sistemi di sapere māori. Il takapau è una stuoia tessuta finemente, tradizionalmente usata nelle cerimonie, in particolare durante il parto. In Te Ao Māori, l’utero racchiude un significato sacro in quanto spazio in cui i bambini sono in connessione con gli dei. Takapau segna il momento della nascita, come transizione fra luce e buio, Te Ao Marama (il regno della luce), e Te Ao Atua (il regno degli dei). I tiranti usati nell’installazione di Mataaho Collective incorporano materiali minuziosamente selezionati, attrezzi per mettere in sicurezza e per sostenere carichi in movimento e che sono allo stesso tempo economici e facilmente accessibili. Questa scelta intenzionale vuole dare visibilità a lavoratori spesso ignorati, sottolineando la forza che deriva dall’interdipendenza e celebrando un patrimonio che merita di essere riconosciuto. L’installazione Takapau, osservabile da molteplici prospettive, rivela la sua intricata struttura nel gioco di luci e ombre su motivi intessuti, offrendo un’esperienza multisensoriale.
L’opera di Mataaho Collective è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Amanda Carneiro