Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa / SANAA

Questa risposta poetica e precisa al tema FREESPACE tocca un’altra corda, esprime un’altra sensibilità, diversa dalla nostra percezione dello spazio. È un contributo che accogliamo con piacere qui alla Biennale di Venezia: l’idea di FREESPACE come spirale, senza inizio né fine; l’idea che si tratti di una spirale quasi invisibile, che a fatica forma una recinzione, una pellicola sottile di materiale che suggerisce appena la separazione tra dentro e fuori. In un modo o nell’altro descrive una visione del mondo alternativa, un’alternativa alla massa e al peso. Una struttura invisibile perché sostituita dalla forma stessa.
I progetti di SANAA evocano ogni volta in noi la sensazione di spazi ed edifici che posano leggeri sulla terra. Il grande ventre ondulato in cemento del Rolex Learning Center di Losanna lo rende simile a una nuvola, oppure a un’onda che si rovescia sul sito prima di infrangersi altrove. Molti dei progetti di SANAA hanno un’ambizione: l’edificio non deve attrarre su di sé l’attenzione. Costruzioni come il Louvre Lens nella Francia settentrionale o il Grace Farm Building negli Stati Uniti d’America hanno raggiunto una perfezione tale che l’esilità degli elementi del tetto e delle colonne dona agli edifici una splendida e luminosa qualità eterea, la stessa dell’installazione esposta a Venezia.
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