Quando Yvonne Farrell si recò in visita da Marie-José Van Hee, l’atmosfera della sua casa le ricordò una pièce di Samuel Beckett. Conversando in seguito con lei, comprese quanto ne ammirasse l’opera. Questa osservazione in qualche modo fa luce su una componente di intangibile mistero del lavoro di Van Hee, piuttosto difficile da identificare. Riteniamo che l’edificio della Stadshal a Gand (frutto della collaborazione tra Van Hee e Robbrecht en Daem e presentato alla 13. Mostra Internazionale di Architettura del 2012) sia uno tra i più significativi e poetici progetti urbani visti negli ultimi anni.
L’attività di Van Hee spazia da piccoli interventi ben ponderati in contesti domestici, alla realizzazione di nuovi spazi pubblici e ampie superfici dove le persone possono incontrarsi e riunirsi. È sempre presente un senso di cura e attenzione, una profondità di pensiero, un’esplorazione del linguaggio architettonico e un’atmosfera di calma e tranquillità permea il linguaggio spaziale. Per questa esposizione, attraverso i suoi disegni, Marie-José si concentra sulla ricerca dell’architettura in ogni progetto. L’energia dei disegni esprime un’impazienza quasi frenetica di trovare lo spazio di cui è alla ricerca. Per noi curatrici è molto importante che il visitatore possa apprezzare, forse per la prima volta, il processo ideativo e il viaggio di un architetto mentre crea un’architettura.
YF+SMcN
Marie-José Van Hee architecten
Feel free, take a seat