C’è stato un tempo, non molto distante da noi, in cui l’importanza del luogo, il contesto e la cultura non erano tenuti in grande considerazione. Negli anni Settanta, in occasione di una mostra sulla produzione degli architetti del Canton Ticino, uscì un catalogo formato A4 orizzontale con una copertina azzurra, in cui erano riportati i progetti, realizzati o rimasti solo su carta, nell’area ticinese. L’influenza di questa pubblicazione non va sottovalutata, poiché contiene risposte architettoniche radicali e contemporanee alla questione del luogo. Questo documento di grande impatto, insieme agli scritti di Kenneth Frampton sul regionalismo critico, influenzarono profondamente noi giovani architetti irlandesi.
Nel 1976 ci recammo in Canton Ticino per osservare e toccare con mano queste architetture. La presenza astratta e fisica della scuola media di Morbio Inferiore e la casa-torre con passerella metallica rossa di Mario Botta erano spettacolari. Lo invitammo a venire a parlare a Dublino. Il suo intervento – in italiano, tradotto dall’architetto e artista Patrick Hickey – davanti a un pubblico di centinaia di persone assiepate nella National Gallery of Ireland, fu per noi fondamentale.
In questa edizione della Biennale Architettura, Botta presenta una struttura circolare in legno che fa da contrappunto al volume delle Corderie, mentre gli studenti dell’Accademia di architettura hanno curato l’interno come fosse un tabernacolo.
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Mario Botta Architetti
Mario Botta: introduzione all’architettura
[The Practice of Teaching]