OPAFORM architects

Make a Space for My Body presenta tre spazi in scala antropometrica. Attraverso la materialità, le proprietà spaziali e l’espressione formale, i moduli instaurano un dialogo direttamente con lo storico spazio espositivo della Biennale, incorporando l’involucro edilizio circostante nel progetto esposto. L’installazione mira ad arricchire l’esperienza architettonica senza sminuire l’essenza del prezioso spazio esistente. Il corpo umano fa da linea guida e i moduli vengono modellati secondo i bisogni programmatici di solitudine o di comunità. La loro geometria chiara promuove le sottili sfumature dello spazio circostante. Le proprietà specifiche della lana e del legno generano una matericità accentuata, con i due materiali accoppiati e raffinati in forme acclimatate per realizzare spazi destinati ai corpi. In ogni modulo i materiali sono manipolati in modo leggermente diverso, con tecniche derivate dalle tradizioni vernacolari.

Image 1 – How will we live together?
OPAFORM add modules to old buildings and thus provide them with new household typologies with high spatial qualities. Crafted in wood and wool and with the human body as a guideline, the nest is given shape according to programmatic needs.

Photo: MIR

Image 2 – Sneak peek of the project
Steam-bent oak in a sphere draped in wool felted on silk. The sphere creates an intimate space for an individual. New household-typologies, work in progress.

Det norske Utenriksdepartementet v / Kulturseksjonen
Kathrine Lund
Svenska Kulturfonden
Bergen kommune, Internasjonal kunst- og kulturutvikling
Voss Bygdesag
Solberg Sag
Hillesvåg Ullvarefabrikk
Gudbrandsdalens Uldvarefabrik
Dansk Filt
Bergen Bil og Båt
May Hvistendahl
Rolf Olsen Eiendomsselskap v / Andreas Grimelund
Sørværet Villsau v / Hilde Buer
Turid Skåden
Tord Traen
Nikolina Søgnen
Tzuchien Chang

OPAFORM: Marina Bauer & Espen Folgerø
Membri del team: Turid Skåden, Tord Træen, Nikolina Søgnen, Tzuchien Chang