Ispirato dalle teorie contemporanee sulle relazioni interspecie di Donna Haraway e John Berger, Andro Eradze riempie i suoi lavori fotografici e video di piante e animali che sembrano andare oltre i confini delle inquadrature. La sua videocamera segue scene al limite dell’indefinito: il lento bruciare di un fuoco da campo, una foresta di alberi sferzati dal vento durante una tempesta, un campo da calcio allagato. Accompagnati da colonne sonore inquietanti e trascendenti, le opere sembrano una selezione dei momenti di transizione di un normale film commerciale e inducono nello spettatore un senso di grande attesa. La sua nuova videoinstallazione per Il latte dei sogni, intitolata Raised in the dust (2022), nasce dalla conclusione del componimento Mangiatore di serpenti (1901) del poeta georgiano classico Vazha-Pshavela. Il protagonista del poema possiede il dono di comprendere il linguaggio della natura, ma dovendo scegliere tra il legame con questa e le responsabilità sociali, alla fine si piega a queste ultime. Il film è ambientato in una foresta. Uno dopo l’altro appaiono animali imbalsamati disturbati dal frastuono dei fuochi d’artificio di Capodanno. Descrivendo l’umanità come molesta, tossica e persino fatale per gli animali, il film trasforma i fuochi d’artificio in un punto di accesso al lato oscuro e mitologico della foresta, mondo di piante, animali e fantasmi.
Melanie Kress
Andro Eradze è tra i quattro beneficiari della borsa di studio per l’edizione inaugurale della Biennale College Arte, un’iniziativa lanciata nel 2021. Partecipazione fuori concorso.