Cerimonia di consegna
Sabato 17 giugno, ore 12.00
Ca’ Giustinian, Venezia
Sabato 17 giugno, ore 12.00
Ca’ Giustinian, Venezia
La Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera a Armando Punzo.
“La ricerca del senso del teatro – scrivono Stefano Ricci e Gianni Forte nella motivazione – inizia quando ci si avventura in territori umani spinti dalla necessità di una propria, originale, identità culturale. Dove il palco si nutre della stessa vita concreta. Nel tentativo di comunicare attraverso l’isolamento, artistico e geografico; il carcere e le sue barriere. Forzare un limite, l’assenza di libertà che frantuma gli assiomi attraverso il Teatro per diventare rigogliosa mietitura. Ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà. Una forma visionaria di comunicazione distillando un linguaggio ricostruito all’ombra di un pregiudizio: lo spirito e la fantasia non hanno sbarre che contengano ma, soprattutto, siamo certi che siano gli Altri i prigionieri condannati a un perimetro? I nostri limiti, le paure, il bisogno di affermazione sociale, la cecità verso il prossimo; rendere visibile il non palpabile, l’inconsapevole: un’utopia culturale di cui Armando Punzo e la Compagnia della Fortezza sono le fulgide incarnazioni”.
Si snoda lungo trentacinque anni di lavoro totalizzante, quotidiano e a tempo pieno, con circa ottanta detenuti-attori, il percorso registico di un artista sciamano come Armando Punzo realizzando oltre quaranta spettacoli. Spettacoli clamorosi e pluripremiati in Italia e all’estero: Marat-Sade, I negri, I Pescecani ovvero quello che resta di Bertolt Brecht, Hamlice - Saggio sulla fine di una civiltà, Beatitudo sono solo alcuni dei titoli più memorabili che disegnano l’indagine di Punzo sui grandi temi umani facendo di un carcere penale come la Fortezza medicea di Volterra un centro culturale all’avanguardia. Da cui sono germinate numerose iniziative, come quella che ha visto l’Italia capofila del progetto europeo “Teatro e carcere in Europa”, coinvolgendo istituzioni penitenziarie di Francia, Spagna, Svezia, Germania, Gran Bretagna.
Armando Punzo (Cercola - Napoli, 1959) è regista, drammaturgo e attore. Dal 1988 lavora nel Carcere di Volterra, dove ha fondato la Compagnia della Fortezza, prima e più longeva esperienza di lavoro teatrale in un istituto penitenziario, e dal 1996 al 2016 ha diretto il Festival Internazionale VolterraTeatro, intitolando la sua direzione artistica all’idea dei Teatri dell’Impossibile. In trentacinque anni di lavoro con la Fortezza, composta oggi da circa ottanta detenuti-attori, ha messo in scena oltre quaranta spettacoli, tra cui Marat-Sade, I Negri, I Pescecani ovvero quel che resta di Bertolt Brecht, Hamlice, Santo Genet, Beatitudo, Progetto Naturae, molti dei quali, dopo il debutto in carcere, sono stati ospitati nei maggiori festival e teatri italiani. Parallelamente, mentre persegue con ostinazione l’obiettivo della realizzazione del primo Teatro Stabile in carcere al mondo, dirige workshop e spettacoli internazionali, focalizzandosi in particolar modo su grandi progetti urbani e installativo-performativi. Tra questi: un’edizione site-specific di Hamlice all’Hangar Bicocca di Milano per oltre tremila spettatori; una serie di performance collettive per piazze, cortili, e musei nell’ambito del progetto Mercuzio non vuole morire; l’installazione performativa Paradiso. Voi non sapete la sofferenza dei Santi, andata in scena, ai piedi dell’Ilva, con il coinvolgimento dei cittadini del Quartiere Tamburi di Taranto; L’Opera Segreta. Rovine e resti dell’umanità di Shakespeare, ambientato sulle Scale Mobili S. Lucia di Potenza, con circa cento persone in scena; Le Rovine Circolari, una versione speciale di Beatitudo, all’interno del refrigerante della Centrale Geotermica Enel Nuova di Larderello e nel Triangolo Verde di Peccioli; Naturae. La valle dell’innocenza, spettacolo site specific per il Padiglione Nervi dell’ex Salina di Stato di Saline di Volterra.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui: sei Premi UBU, la Medaglia del Presidente della Repubblica, il Sigillo d’Ateneo dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Premio Associazione Nazionale Critici di Teatro, Premio Carmelo Bene della Rivista lo Straniero, Premio Europa Taormina Arte, Premio per la Cultura Contemporanea della Regione Toscana, Premio Speciale Biglietto d’Oro Agis, Premio Napoli, Premio Scenari Pagani, Premio Nesi, Premio speciale Fiesole, Premio Anima. È autore di due volumi autobiografici: È ai vinti che va il suo amore (Clichy 2013) e Un’idea più grande di me (Luca Sossella 2019). Suoi scritti teorici sono apparsi sulle principali riviste di teatro italiane e straniere. Dal 1998 a oggi è direttore artistico del Teatro di San Pietro di Volterra nel quale ha sede anche l’Associazione Carte Blanche che da sempre supporta il suo lavoro e la Compagnia della Fortezza e nel quale vengono presentati ogni anno importanti progetti culturali e rassegne teatrali. Nel 2004 ha ideato il progetto co-finanziato dalla Comunità Europea dal titolo “Teatro e Carcere in Europa – formazione e sviluppo e divulgazione di metodologie innovative”, in collaborazione con alcune delle più importanti strutture europee che si occupano di teatro e carcere. A questo ha fatto seguito un nuovo progetto europeo (2013-2015) denominato “PICP – The prison, from penal institute to cultural place” volto a indagare come le buone pratiche concernenti l’attività teatrale in carcere possano essere riassunte in un modello esportabile in altre carceri e/o altri settori dell’esclusione e/o altri target.