Durata / Anno: | 100’, 2023 |
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Regia, drammaturgia: | Armando Punzo |
Musiche originali, sound design: | Andreino Salvadori |
Scene: | Alessandro Marzetti, Armando Punzo |
Costumi: | Emanuela Dall’Aglio |
Movimenti: | Pascale Piscina |
Direzione organizzativa, cura dei progetti: | Cinzia De Felice |
Aiuto regia : | Laura Cleri |
Assistente alla regia: | Alice Toccacieli |
Aiuto scenografo: | Yuri Punzo |
Assistente agli allestimenti: | Luisa Raimondi |
Direzione tecnica: | Carlo Gattai |
Disegno luci: | Andrea Berselli |
Sound engineering: | Alessio Lombardi |
Capo macchinista: | Viviana Rella |
Coordinamento attività Centro Nazionale Teatro e Carcere: | Eva Cherici |
Responsabile amministrativo: | Elina Pellegrini |
Responsabile attività formative: | Marzia Lulleri |
Segreteria e contabilità: | Giulia Bigazzi |
Ufficio Stampa: | PEPITApuntoCOM, Rossella Gibellini, Anna Maria Manera |
Foto: | Stefano Vaja |
Con: | Armando Punzo, Andrea Salvadori, Ciro Afeltra, Saverio Barbera, Francesco Bellingheri, Daniel Chukwuka, Paul Andrei Cocian, Antonio Iazzetta, Nicola Bella, Cuka Ismet, Lucio Di Iorio, Armando Di Puoti, Hamadi Rezeg, Antonio Lanzano, Nik Kodra, Urim Laci, Li Jin Jie, Tarek Omezzine, Marian Petru Iosif, Alessandro Ventriglia, Giovanni Fontana, Waychey Tony, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Isabella Brogi, Gaetano Spera, Romeo Erdei Bogdan, Fabio Prete, Domenico Prospero, Fabio Valentino, Adrian Saracil, Malaj Cino, Stefano Vezzani, Nezhaj Arion, Paolo Brucci, Francesca Tisano, Elisa Betti, Giulia Guastalegname, Tommaso Vaja, Luca Dal Pozzo |
Produzione: | Carte Blanche / Compagnia della Fortezza |
Con il supporto di: | MiC – Ministero della Cultura, Regione Toscana, Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, Comune di Volterra, Ministero della Giustizia – Casa di Reclusione di Volterra |
Main sponsor: | Locatelli Saline di Volterra |
Armando Punzo - Naturae
Descrizione
È davvero una rara occasione vedere gli spettacoli di Armando Punzo e dei suoi straordinari attori-detenuti al di fuori del carcere della Fortezza, dove la compagnia è stata fondata nel 1988. Il regista, Leone d’oro alla carriera, inaugura il 51. Festival con Naturae. Risultato di un processo di ricerca durato oltre otto anni e ancora in fieri, Naturae nasce da lontano, dalle riflessioni sul teatro shakespeariano iniziate nel 2015 e dal confronto con il surrealismo magico di Jorge Luis Borges. All’overture (2019) seguono i quattro quadri La vita mancata (2020), La valle dell’innocenza (2020), La valle dell’annientamento (2021), La valle della permanenza (2022).
Scrive Punzo: “Negli ultimi otto anni il lavoro della compagnia della fortezza è stato guidato dalla ricerca dell’ordine e della bellezza nella natura umana. Senza alcuna volontà iniziale sono emerse una narrazione e una visione dell’uomo che ci hanno fatto scegliere di riscrivere l’opera di Shakespeare per sconfessare una superstizione che vede l’uomo ripetersi all’infinito sempre uguale a sé stesso, senza alcuna possibilità di cambiamento. In questo lungo viaggio di auto-formazione, due figure, lui e il bambino, sono diventate protagoniste di una nuova visione che ha spazzato via i fondamenti intoccabili della filosofia esistenziale dell’occidente, per la quale a partire dal ‘900 sembrava non essere più possibile sognare un nuovo uomo e un nuovo mondo… L’incontro con l’opera di Borges ha poi suggerito un grado di intelligenza ed evoluzione umana superiore: la sua scrittura non indugiava sulla copia dell’esistente, ma richiedeva uno sforzo consapevole e un lavoro da compiere per affrancarsi da sé stessi e lanciarsi oltre lo steccato dei nostri limiti e della cultura attuale della paura e della morte… Ci siamo resi conto che l’evoluzione umana è in essere, sempre, ed è questa che bisogna alimentare. Non possiamo credere di essere arrivati alla fine della storia, è innaturale e non serve a migliorare la nostra esistenza, le relazioni tra gli uomini, una diversa idea di comunità fatta di persone sensibili e il futuro della nostra terra. L’homo sapiens è solo una fase, dobbiamo lavorare per guadagnarci l’homo felix, dobbiamo far crescere in noi la ricerca della libertà, dell’amore, della felicità. Dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà”.
A Venezia Naturae sarà modellato sullo spazio storico delle Tese cinquecentesche all’Arsenale.