Durata / Anno: | 80’, 2022 (prima italiana) |
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Un perfomance visiva di: | Bashar Murkus e Kashabi Ensemble / Palestine |
Ideato e diretto da: | Bashar Murkus |
Scenografia: | Majdala Khoury |
Musiche originali: | Raymond Haddad |
Drammaturgia: | Khulood Basel |
Disegno luci e direzione tecnica: | Muaz Al Jubeh |
Con: | Salwa Nakkara, Reem Talhami, Shaden Kanboura, Samaa Wakim, Firielle Al Jubeh, Samera Kadry, Eddie Dow |
Assistente alla regia: | Abed Al Jubeh |
Assistente scenografia: | Nancy Mkaabal |
Assistente direzione tecnica: | Moody Kablawi |
Direttore di scena: | Reema Assaf |
Foto: | Christophe Raynaud De Lage, Eid Adawi, Khulood Basel |
Produzione: | Khulood Basel - Khashabi Theatre 2022 |
Produzione internazionale e tournée: | As Is Presenting Arts |
Co-produzione: | Festival d’Avignon, Théâtre des 13 vents Centre dramatique national de Montpellier, Théâtre de Liège, Romaeuropa Festival, Palestinian National Theatre El Hakawati (Gerusalemme), Culture Resource, Théâtre Jean-Vilar (Vitry-sur-Seine), Rosa Luxemburg Foundation, Moussem Nomadic Arts Centre (Bruxelles), Compagnie Théâtre Alibi - Fabrique de Théâtre (Bastia) |
Bashar Murkus and Khashabi Ensemble / Palestine - Milk
Descrizione
Uno spettacolo sul lutto, la perdita e la relazione con la morte. Milk - del regista palestinese Bashar Murkus e Khashabi Ensemble - è un’opera di teatro visivo che mette al centro la figura della madre. Spiega Murkus: “Immagino che perdere un figlio a Gaza o a Parigi non sia molto diverso in termini di dolore per una madre, il mio obbiettivo non era quantificare né fare paragoni. Quello che mi importava era capire come affrontiamo la perdita. In questi due anni di ricerca con il team, abbiamo affrontato il soggetto in molti modi diversi al fine di creare prospettive diverse. Così, ci siamo trovati ad allargare il soggetto, a investirlo di significati più profondi, più generali”. Il risultato è una poesia visiva che fa di sei donne, sei manichini, un uomo nato adulto e un mare di latte, gli elementi con cui si dipana una riflessione sul dolore cercando l’universale nell’esperienza individuale. Milk, che in arabo indica sia il latte che il possesso (letteralmente “è mio”), ha debuttato al Festival di Avignone lo scorso anno.
Classe 1992, Bashar Murkus è tra i fondatori del Khashabi Theatre, un teatro palestinese indipendente creato nella città di Haifa – con l’obiettivo dichiarato di preservare la cultura palestinese. Produce spettacoli in maniera indipendente, rifiutando qualsiasi supporto governativo, per non rischiare la censura o la chiusura, come avvenuto nel 2014 quando il Teatro Al-Midan rappresentò The Parallel Time, ispirato alle vicende del prigioniero palestinese Walid Dakka. “Non chiediamo il diritto di fare qualcosa” ribadisce il regista trentenne, appartenente alla terza generazione di palestinesi che dal 1948 vive in Israele, “questo diritto ce lo prendiamo”. Attivo dal 2011, anno del conseguimento della laurea presso il Dipartimento di Teatro dell’Università di Haifa, Bashar Murkus ha diretto oltre 20 produzioni. Sono opere cruciali, che affrontano ferite aperte e mettono in discussione la narrazione dominante interrogando a loro volta lo spettatore. Come in The Museum (2019), spettacolo che lo ha fatto conoscere alle platee internazionali e che mette il pubblico di fronte allo scontro estremo tra un terrorista e il poliziotto che lo ha arrestato.