Durata / Anno: | 60’, 2022 (prima italiana) |
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Di: | Noémie Goudal, Maëlle Poésy |
Ideazione, regia: | Noémie Goudal, Maëlle Poésy |
Coreografia sospensioni: | Chloé Moglia |
Con: | Mathilde Van Volsem |
Musiche originali: | Chloé Thévenin |
Scenografia: | Hélène Jourdan |
Luci: | Mathilde Chamoux |
Costumi: | Camille Vallat |
Direttore di scena: | Julien Poupon |
Fonico: | Samuel Babouillard |
Tecnico luci e video: | Pierre Mallaisé |
Assistenti: | Clara Labrousse, Pauline Thoër |
Organizzazione: | Miléna Noirot; assistenti: Adèle Noirot, Marie Bloquel-Perrat |
Crediti del film: | |
Realizzazione: | Noémie Goudal, Maëlle Poésy; assistente: Claude Guillouard |
Sceneggiatura: | Mylène Mostini |
Direttore della fotografia: | Julien Malichier |
Operatore e fuochista: | Alexis Allemand |
Assistente alla macchina da presa: | Julien Saez |
Effetti speciali: | Léo Leroyer |
Elettricista: | Adrien Chata; assistente: Telma Langui |
Capo arredatore: | Thierry Jaulin; assistenti: Eleonore Sense e Delphine Bachelard |
Oggetti di scena: | Thomas Piffaut |
Direzione di scena: | Victoria Lanoy |
Riggers: | Olivier Georges, Guillaume Morandeau e Augustin De Vaumas |
Post-produzione: | Méchant |
Colour grading: | Serge Antony |
Produzione: | Clara Labrousse e Claude Guillouard; assistenti: Aménophis Boum Mak e Pauline Thoër; stagista: Salomé Fau |
Comparse: | Alexis Allemand, Aménophis Boum Make, Georges Olivier, Claude Guillouard, Maëlle Poésy, Noémie Goudal, Thomas Piffaut, Graciela Walinsky |
Una perfomance-installazione ideata e progettata da: | Noémie Goudal, Maëlle Poésy |
Tratta dalla mostra: | ‘Post Atlantica’ di Noémie Goudal |
In collaborazione con: | Comune di Venezia / Cultura Venezia / Teatro del Parco |
Questo progetto: | è stato realizzato con la collaborazione di Christoph Wiesner e Les Rencontres d’Arle |
Produzione: | Théâtre Dijon Bourgogne, CDN |
Produzione e allestimento del film: | Mondes nouveaux, un programma avviata dal governo francese nell'ambito di Culture de France Relance, il piano che fornisce assistenza per l'ideazione e la realizzazione di progetti artistici |
Coproduzione: | Compagnie Crossroad; Atelier Noémie Goudal; Espace des Arts, Scène nationale de Chalon-sur-Saône; L’Azimut - Pôle National Cirque en Île-de-France - Antony/Châtenay- Malabry |
Con il supporto di: | Rhizome – Chloé Moglia, FONPEPS |
Nota: | ANIMA è stato creato alla 76. edizione del Festival d’Avignon con il supporto di Kering Foundation e Les Rencontres d'Arles, con il supporto di Kering Foundation e Les Rencontres d’Arle |
Noémie Goudal / Maëlle Poésy - Anima
Descrizione
Sentire la lentezza dei cambiamenti; farlo attraverso la storia del nostro pianeta. La performance Anima, nata dalla collaborazione tra la regista, autrice e attrice Maëlle Poésy e l’artista Noémie Goudal, riflette sul nostro pianeta e sui cambiamenti che lo sconvolgono. Ispirata a Post-Atlantica, installazione di Noémie Goudal, Anima si confronta con la paleoclimatologia, disciplina che studia il clima nell’antichità e che da anni costituisce il centro delle ricerche e delle sperimentazioni di Goudal, interessata a creare nella sua pratica artistica installazioni di tipo illusionistico all’interno di paesaggi naturali. Anima - spiega l’artista francese – “guarda alla storia dell’Africa Sub-Sahariana e a quel deserto che un tempo era palude”. Tuttavia la performance, che intreccia arti visive, fotografia, musica, cinema, arti sceniche, non è semplicemente un grido contro la crisi climatica, quanto una riflessione sul tempo. Scrive Noémie Goudal: “Il tempo della razza umana non è che un mero minuto a confronto del tempo del pianeta. Durante la nostra vita sulla Terra, non riusciamo effettivamente a percepirne i movimenti; abbiamo una relazione di stabilità con il pianeta, simbolizzata da limiti chiari e confini prestabiliti. Anima è un tentativo di cambiare la nostra prospettiva e percepire il mondo così com’è intrinsecamente, per definizione, in perpetuo movimento”. In scena Chloé Moglia volteggia sospesa a un’impalcatura sullo sfondo di paesaggi in lenta metamorfosi, facendo convergere più temporalità: “un passato che nutre il presente e che è esso stesso parte del futuro”. Lo spettatore si trova immerso in una suggestione naturalistica, in cui video, fotografia, musica e fisicità convivono assieme in un tempo dilatato, rallentato, frutto di uno spazio in continua trasformazione. Accompagnano la performance le sonorità elettroniche di Chloé Thévenin.
Più volte invitata al Festival di Avignone, ma anche all’estero – dal Lincoln Center al Festival TransAmériques -, Maëlle Poésy (Val-de-Marne, 1984), ha messo in scena nel 2021 7 minutes di Stefano Massini con gli attori della Comédie-Française al Théâtre du Vieux-Colombier ed è attualmente direttrice delThéâtre Dijon Bourgogne.
Autrice di illusionistiche installazioni che hanno al centro il paesaggio, poi documentate attraverso la ripresa filmata e la fotografia, Noémie Goudal, classe 1984 con studi al Royal College of Art di Londra ma di base a Parigi, indaga l’intersezione tra ecologia e antropologia.
Ballerina, performer, acrobata, artista di circo, Chloé Moglia (Perpignan, 1978) è fondatrice del gruppo Le Rhizome nel 2009 con cui sviluppa la sua ricerca nell’acrobatica aerea, sfidando le leggi della fisica in un misto di forza e fragilità.
Chloé Thévenin, nota al pubblico come Chloé, è una compositrice, produttrice e DJ di musica elettronica, attiva sia in campo cinematografico che teatrale.